16.3.06

Nel cuore della notte

Quando arriva il momento in cui ti senti dire "da quando ti conosco la ia vita è diventata sempre più simile alla tua e io non la voglio!" ti senti morire dentro. E siccome sei fragile e indifesa intrappolata tra il sonno e la veglia e non riesci a difendere te stessa e tutto ti sembra un incubo bruttissimo sprofondi.
E piangi nel sonno e nella realtà.
E le scelte fatte da altri vengono scaricate sulle tue spalle e ne senti il peso grave e la schiena ti si spezza, la spinadorsale si flette i legamenti non ammortizzano più e sei schiacciata.
Ti svegli vorresti che fosse solo un brutto sogno, ma nella realtà lui non c'è non può rispondere, non puoi difenderti ancora per l'ennesima volta e allora chiami lontano, chiami un'amica per cercare conforto. "Questo giro mi sa che hai sbagliato, cara mia, non è giusto che ti si tratti così". Allora ti alzi dal letto e provi a scrollarti di dosso quell'amaro e ti guardi allo specchio.
Ma la domanda che ti frulla nella testa è sempre quella: fa così schifo la mia vita? E se è così come posso credere che la stessa persona che dice di amarmi mi dica quello che mi ha detto?
Ma la tua vita continua e devi avere a che fare col Preside, con i professori, con i compagni e con tutto il mondo che ti gira attorno e che non sai più cosa vede in te.
Allora cominci un "à rebour" e gli ultimi dieci mesi sono proprio quelli che ti sembrano più confusi.
Sola vai avanti per la tua strada.

1 Commenti:

At 8:52 PM, Anonymous Anonimo ha scritto...

Non interpretare gli eventi nel modo in cui ti fa più male. Concediti il beneficio del dubbio e parla! Tu non sei sola e non lo sarai mai.

 

Posta un commento

<< Home