3.8.04

dell'Amore e di altre cose non futili

»E' da tempo che volevo scriverti. Non ho mai smesso di pensarti. Ma forse quest'oggi misento più vicina a te perché sono stata al Velvet e molti ricordi mi hanno colpito. Più passa il tempoe più mi rendo conto che tu eri la persona che sempre cercato e mi fa rabbia sapere che eri mio e ti ho lasciato andare. In compenso tra di noi c'è una bella amicizia. Come stai? Il lavoro? Ma soprattutto il cuore? Quando verrai a trovarmi?«

SMS 01.08.04 ore 7.30 del mattino

 

Il testo che riporto sopra mi fa riflettere su molte cose. Soprattutto sul passato che ci si ripropone, anche Kikka ha ricevuto qualche SMS dal Passato. Noi ci amiamo, sopra ogni cosa, il passato è passato, il futuro ancora deve venire anzi scorre ogni momento, ed il presente è un continuo mobile futuro che diventa passato, attimo per attimo, come i vostri occhi che scorrono su questi caratteri. L'Amore? E' eterno, finché dura. Me l'ha detto anche Kikka, ma sono un romantico gentiluomo del sud e questo concetto non mi si addice, o come diremmo da queste parti, "non mi cala". Io personalmente ambisco a farlo durare a lungo, almeno fino a che Dio non ci chiami al rapporto, e se possibile vorrei che durasse anche oltre, ma questo è un romanticismo decadente, per cui potrei ricevere qualche bacchettata dal mio amico Abbrogato. Lui dell'Amore deve avere avuto diverse prospettive, ne sono sicuro, e come nel suo costume le ha tradite tutte (le prospettive dico...), ma si sa, ci sono persone volubili. La volubilità mi fa venire in mente un'Amica che è l'insegna, il baluardo della volubilità, di quelle persone che coscientemente da un momento all'altro cambiano idea, cambiano desiderio. E pure nella sua volubilità è costante, coerente con un desiderio che ancora oggi dopo oltre due anni non si spegne. Posso solo dire che è terribilmente bello e doloroso. Per chi lo vive e per chi lo osserva giorno per giorno senza potere intervenire. Quando è l'Io di una persona che si manifesta in qualche modo, quando è una archetipale volontà che si fa avanti forte e imperativa, tanto da sottomettere ed estromettere il SuperIo allora è inutile intromettersi, è inutile parlare, si può solo osservare. Il desiderio di non caderci, noi a nostra volta, è umano. Nessuno di noi però è esente. Si vive in uno stato precario di mutevolezza. Per i cinesi sono le mutazioni del libro de I-Ching, per gli ebrei sono le permutazioni della Torah, e potrei continuare con gli esempi molto a lungo, ma non è di questo che volevo parlare. Ma dell'Amore: questo per definizione non ha definizione.

Stavo controllando un paio di aforismi, sull'Amore, ma non mi va di scriverne nessuno. Amo Kikka.