22.1.05

Settima prova mr. blog

Scrivi una storia che abbia per (s)oggetto principale oltre a te stesso una (e una sola) tra le seguenti cose:
-la lampada al neon-la matita-la carota-la bacchetta magica-l'antenna delle auto-lo spazzolino da denti
La storia dovrà avere un suo titolo, una struttura principale fissa e tre finali diversi:
1) lieto fine 2) fine tragico 3) fine comico
Il totale delle parole deve essere compreso tra 300 e 800.

Ero in terza media quando cambiarono la professoressa di disegno, ricordo che era una donna strana, piccola e secca come l'uva passa appena tolta dalla confezione. Ricordo che parlava sempre a voce troppo alta, e che raccontava cose improponibili sulla vita di una sua amica, che quando erano giovani aveva vissuto in Francia. Era il suo modo di catturare la nostra attenzione, e forse per questo era meglio della precedente che pochi ricordano. Sassuffì, così la chiamavamo spesso si arrabbiava, ma troppa confidenza era nata proprio per le storie che raccontava, storie di cruda sesualità che accendono la mente dei tredicenni del sud...
Ricordo che quando spiegava storia dell'arte io scarabocchiavo quello che immaginavo ci avrebbe chiesto di disegnare con la mia matita dal tratto grasso come di carbone. Quando lasciava un disegno io avevo già completato di fare i miei pessimi chiaroscuri. La mativa andava consumandosi di settimana in settimana e durante le sue ore cominciavo a scrivere poesie alla cugina di Carmen che avrei incontrato magari nelle vacanze dei morti. Speso la professoresse entrava in contrasto con i miei compagni un po' più sbacconi e una volta quando vide che stavo scrivendo mi prese il quaderno e cominciò a leggere ad alta voce una poesia che sosteneva fosse ispirata a lei! Ma che presuntuosa, protestai cortesemente e ricevetti un buffettino sulla testa in risposta. Al gesto tanto scortese, la mia voce che mai era echeggiata forte in quella scuola divenne più forte della sirena dei vigili del fuoco tant'è che la preside accorse trafelata in classe per vedere cosa stesse succedendo.

Lieto fine, non venni sospeso, né ammonito, per la mia sempre ottima condotta.
Finale tragico, la professoressa venne richiamata nella sala professori e dovette sorbirsi una remanzina di 2 ore prima dalla preside e poi dalla mia amatissima prof d'italiano.
Finale comico, con la prof di disegno siamo diventati amici e quando ci vediamo, se non riesco a svicolare attacca bottone per ore ed ore, ma le voglio bene così, perché siamo buffi tutti e due, il gigante e la formichina all'angolo della strada a parlare, parlare, parlare...

La matita la conservo ancora, quell'anno cominciai a cimentarmi con le tempere, perché con il chiaroscuro sono sempre stato un pasticcione, ora la guardo, non ne dico la marca, ma è gialla e marrone, sempre nella mia latta delle penne.

1 Commenti:

At 3:36 PM, Anonymous Anonimo ha scritto...

Mi era sfuggito questo.
Psss attento che il signor Faber s'arrabbia molto se usi una matita di differente marchio.
allure

 

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