9.1.05

A letto con Çois


Sono stata presa da un raptus, è già questa descrizione vacilla di significato, perché raptus la dice già lunga sull'essere presa, rapita appunto. Ho indossato una tuta nera, un paio di Zebre e ho legato i capelli. Sono arrivata in quel di @ ovviamente nessuno in paese tranne che nella solita piazzetta al centro, non so perché ma mi sono diretta all'interno della sala biliardi, so cosa ci trovo, i soliti fighetti finto sofisticati di paese che sembrano usciti da un'anteprima di Dolce & Gabbana dopo che sono stati alla fiera del peggior quartiere di Palermo...Eppure no, c'era un gruppetto, a dire il vero molto esiguo di ragazzi abbastanza incantucciati, e vivaddio diversi dalla massa, io li definirei regolari, ma ovviamente sarebbe il mio punto di vista. Felpa & jaens per i ragazzi e le ragazze, sicuramente del luogo, vistosamente vestite di poco e di scuro. Li studio a distanza, prima parlo con Ortenzia, mia vecchia compagna di cattiverie, se solo fosse strega, sarebbe capace di...Capisce che sono interessata al gruppetto di "Outers" e comincia a parlarmi del Goblin, secco secco e allampanato, molto suscettibile e permaloso, fondamente immaturo; sorvola su Angel, attualmente sta con la cugina di Ortenzia e non vuole metterci bocca, si lascia sfuggire solo il commento sulla pseudo-libertà che ricerca per fuggire da una madre bigotta, ma assente; Çois è il più particolare di tutti, e infatti lo lascia per ultimo, sorvolo sulla descrizione fisica che potrei fare e sul commento di Ortenzia che punta più sulle sue debolezze nascoste, e penso tra me e me un classico "perché no?!" che è sempre preludio a qualcosa di pericoloso. La Della Valle capisce che deve introdurmi in qualche modo allora fa un saluto proprio a Çois che si avvicina. La percezione che ho è limpidissima, sebbene in quell'ambiente ci sia qualcuna che gli interessa molto più di noi, nella sua testa il vortice del perché no rimbalza tra Ortenzia e me.
Si salutano affettuosamente e vengo introdotta come la "figlia" di TBO. La guardo come per la serie, a tanto non eravamo mai arrivate, ad @ le opinioni su TBO sono tanto belle quanto diametralmente opposte ed eravamo proprio nel posto in cui il mio caro amico mette difficilmente piede, da almeno 4 anni, credo. L'espressione di approvazione trapela dal viso di Çois: "allora sei ancora più benvenuta, qual buon Vento?". Nel suo modo di pensare/parlare si capiscono anche le maiuscole e questo mi ha incuriosito ancora di più... Scambiamo un poco di frottole, capisco che in condizioni normali io non ci starei in quel posto, troppi occhi mi fissano come Straniera, e troppe menti mi giudicano come Outer, cosa che nella norma mi piace, ma sono in un sotterraneo che sembra tanto la tana di una tribù di esseri che camminano sul proprio ventre. Usciamo alla luce della sottile falce che unica fonte di luce assieme alle lontane stelle ci indica il cammino sul lungomare silenzioso e dal fascino decadente. Fumiamo una sigaretta, osservo i suoi movimenti, osservo le sue mani curate, anche troppo, come il suo corpo che per la sua cultura è un tempio, per la mia una prigione, ma più che le menti parlano questa notte i nostri corpi sotto la Luna e non sono solo io a rivolgere lo sguardo verso il cielo e sospirare, sento nella sua mente delle rime baciate. Ed il raptus torna a rapirmi, forse la paura che finisca una sequenza di terzine, interrompo il suo flusso di parole non dette con il suggello delle mie labbra sulle sue. Proviamo entrambe una certa soddisfazione e una certa paura. Sebbene il suo covo sarebbe più a portata di mano preferisco giocare in casa e lo porto da me. Voglio stupirlo con qualche effetto speciale. Già la villa in cui vivo per lui è il segno che non sono una ragazza comune. Non so perché ma gli devo mille rassicurazioni sul fatto che non saremo disturbati da nessuno. Entriamo e mi afferra, mi bacia appassionatamente. Siamo ancora al buio e sento il freddo della parete sulle mie spalle che vi premono sopra. Potrei allungare la mano e premere l'interruttore ma preferisco appena scosta le sue labbra soffiare verso una candela per accenderla. Molla la presa e indietreggia ma è più stupito e compiaciuto che impaurito. "Ma lo sai che non puoi fare così!" esclama. Lo prendo per mano e lo porto nella mia camera. Accendo le candele e gli chiedo di fare altrettanto con un paio di stecche d'incenso, sorride e mi dice che lui però userà l'accendino. Mi avvicino da dietro mentre armeggia con i bastoncini e infilo le mani sotto la maglietta, ha un corpo oltremodo sodo, forse anche rigido.
Prima che i nostri corpi quasi nudi si posino sul letto accendo la musica.

Potrei solo narrarvi i percorsi che le nostre dita hanno tracciato per una notte fatta di baci e di frasi non dette, ma interrotte da altri baci.
Nient'altro, fino al sorgere del sole beffardo di questa domenica di gennaio.

Colonna sonora:

***Per il viaggio d'andata***
Zero e Berté - In alto Mare
Zucchero - Il grande Baboomba
Grece Jones - La vie en Rose
***A casa***
Ella Fitzgerald - Fever
Diana Krall - Fever
da Moulin rouge - Il Tango di Roxanne
Matia Bazar - Per un ora d'amore
Hendrix e Joplin - Summertime
Grace Jones - I've seen that face before (Libertango)...

3 Commenti:

At 5:07 PM, Anonymous Anonimo ha scritto...

Ah diciassette anni! Dunque cosa facevo a quell'età, oltre a studiare, a paranoicizzarmi e immalinconirmi (scusate è nel mio DNA) ad arrabbiarmi, a divertirmi, a.... (insomma un po' come te)?
M'innamoravo di un tizio che ne aveva venti più di me.
E oggi? Sto riscivolando verso il complesso edipico. Anzi, forse non l'ho mai risolto.
Approvo una buona parte della tua colonna sonora.
allure

 
At 12:17 PM, Blogger Silka ha scritto...

Ma il complesso di Edipo al femminile non è il complesso di Elettra? Forse sono totalmente ignorante, cmq penso sia naturale vivere momenti di altalenante disorganizzazione mentale e di euforia, come piccole depressioni, malinconie, fobie et similia...
Magari prendi e scuoti TBO e fate il viaggio a cui ti ha invitato in qualche commento che ho letto sul tuo blog, e vi mettete a Sciuntuniàre.

Un commento puntuale alla colonna sonora lo vorrei però, magari mi scrivi cosa ti piace e cosa no, cosa avresti messo in una tua compilation o in una lista da lettore mp3, o cosa avresti registrato ai tuoi tempi (si può dire senza allusioni e senza offesa???) in una cassetta per una serata del genere?

 
At 10:45 PM, Anonymous Anonimo ha scritto...

Hai ragione Silka i due complessi in psicanalisi sono stati ben distinti con altrettanti ben distinti nomi. Chissà perché non cito mai elettra (non é la prima volta ti assicuro) e cito invece sempre edipo. Misteri della mia psiche sottilmente perversa :-)
Venendo alla colonna (tua) sonora, la mia scelta cade sui due pezzi di Grace Jones, “La vie en rose” mi ricorda molto la videocassetta del film Frantic (spero di non dire un’altra idiozia) e di quel film ho amato lui: Harrison Ford, continuo ad amarlo anche adesso che c’ha la faccia da nonno. A conferma della sottile perversione che permea la mia psiche.
E poi “summertime” perché adoro la voce roca, inconfondibile, unica di Janis Jopling.
Ecco.
Dimenticavo di dirti che mi piace molto Astor Piazzolla.
Per quel che riguarda la mia colonna sonora, per il dopo - per quella sensazione di tristezza del dopo - una ballade di Chopin. Tanto Bach, anche riarrangiato, cioé jazzato dal trio Jacques Loussier. Tanto pianoforte.
Insomma é difficile : molta classica, opera, ma anche rock e blues. Al pianoforte la Argerich, al violino la Mullova, al sax ..uhm troppi nomi.
Anche vecchi gruppi : Pink Floyd, Rolling Stones, Led Zeppelin, Lou Reed. E anche (perché no?) un po’ di Prince.
E Radiohead ma anche Amalia Rodriguez e Cesaria Evora; Chet Baker; Peter Gabriel, Laurie Anderson, Leonard Cohen, Marsalis, Norah Jones, REM. E l’elenco potrebbe continuare.
Come vedi ho mischiato di tutto; non sono atta a ...redarre elenchi musicali; come spesso mi succede vorrei il tutto e allo stesso tempo vorrei il nulla.
Mi hai impegnata non poco, come farò adesso a commentare anche TBO?
Caro TBO temo che ti toccherà aspettare.
ciao:-)

 

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