23.12.04

Anche Babbo Natale Legge questo blog

Caro Babbo Natale,
Quest'anno non so se riceverò un regalo, non ho nemmeno l'albero, ma se dovessi avere in serbo per me, c'è sempre quello sotto il balcone sul trentottesimo parallelo nord.
Ancora non so se il regalo dello scorso anno mi ha fatto più bene che male, sulla confezione non si leggeva affatto la scadenza, però credo proprio sia arrivata da qualche mese.
Non so se prematuramente sia arrivato come regalo un ritorno felicissimo.
In cuor mio so perfettamente quello che vorrei: Lo vorrei trovare proprio sotto quell'albero, tutto per me, magari per sempre. Lo so che sempre e mai sono delle sciocchezze, per le persone acculturate, ma ti scrive il bambino che c'è in me. Lo so che sto azzardando sia per me che per il regalo, che forse ci soffrirebbe a stare con me.
Eppure ho una paura grandissima di affrontare quello che mi sta per porgere il 2005.
Il 2004 è stato come un inferno, bassioni brucianti, scottature, dolori e ustioni, graffi ulteriori sull'anima che in giorno dovrò presentare a Dio. Cosa ho dovuto affrontare, Banno Natale, è inutile raccontarlo, penso ti venga riferito.
Alla veneranda età di 27 anni sono ancora uno che ci crede, forse sono una mosca bianca, forse sono un esemplare in estinsione. Ho notato, che per quanto la pubblicità voglia farci credere il contrario (e sai quanto sfruttino da tanto tempo la tua immagine!!!), ormai nemmeno molti bambini credono più alla tua esistenza. Sta di fatto che fino alla mia adolescenza penso di non averci creduto nemmeno io, vabbé poi c'è il famoso incontro su quella terrazza di Taormina, mentre eri in vacanza, allora capì che ero in errore. E tu vorrai dirmi che forse sono come il legendario Tommaso, non ho creduto finché non ho visto. Posso darti torto? No! Eppure a costo di sembrare pazzo ogni anno pubblico la mia letterina. Quest'anno non so se è disperata come quella del 2003, certo è che forse sto peggio.
Ti auguro un buon lavoro, pensami, anche se da ultimo come un anno fa. La Speranza non è morta con le ferite inflittemi dalla vita. Il desiderio nemmeno.
TBO
al secolo il biondino incontrato una dozzina di anni fa su quella terrazza indimenticata

1 Commenti:

At 5:46 PM, Anonymous Anonimo ha scritto...

--- ryh18 ---
Sei tornato la scorsa notte, era mezza notte, eri affannato per strada e guardavi l'albero piantato sul marciapiede di fronte la finestra del tuo studio, là sul trentottesimo parallelo: non c'era. Hai provato a farti coraggio dicendoti che tanto il tuo regalo lo ricevi sempre per ultimo e hai atteso fino alle cinque e mezza del mattino. Sei triste. Non hai canticchiato nemmeno una canzoncina natalizia quest'anno. Babbo Natale forse ha capito che anche se il regalo te lo meriti, poi non sai giocarci e lo prendi sul serio, ti ci affezzioni e poi ti affliggi quando arriva la data di scadenza. "Panta rei", grandissimo testa di briscola a mazze, tutto scorre e non hai le mani abbastanza forti per trattenerlo. Non ti auguro ipocritamente un buon Natale, perché ti immagino con tutti gli addobbi che girano vorticosamente. Spero per te che il 2005 sia diverso, e che tu sia un po' meno testa di briscola a mazze.

 

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