2.2.05

Tira un d20 anche tu!

Forse non c'avete mai fatto caso, o forse vi chiedete ancora cosa significhi la frase "non aspettatevi troppo dalla fine del mondo", beh è una specie di paradosso. Di apocalittici ne girano troppi e come decano girovago dei culti, mi sono fatto qualche idea in proposito, summa di questo mio pensiero è proprio il sottotitolo di questo blog, appena citato. Anche la TV straripa di queste suggestioni, e fortunatamente per noi, l'ultimo sfizio fa ridere tantissimo. Annoiato dal palinsesto di prima serata mi sono tuffato nuovamente su La7 per vedere un gruppetto di abili truffatori, gabbati da una donna stronzissima, ma come potrete intuire non è certo la fine del mondo. Prima di cena ho ricevuto però la graditissima visita di una dolce amica romana, che aveva premura di incontrare altri amici con cui si era data appuntamento per l'ultima puntata di Buffy, che di Apocalissi, sembra sia una esperta. Finito il primo episodio sull'ex Telemontecarlo, ho fatto una capatina, per vedere quali sorprese nascondesse questo finale della cacciatrice di vampiri, ovviamente non mi aspettavo troppo, però prima della sfida finale una scena mi ha piegato in due come un cellulare, anche a casa di Buffy, proprio prima della grande battaglia, i condottieri giocavano a Dungeons & Dragons!!! (Doh!) Quasi quasi per i nostalgici stilo una skeda pg della "vampire slayer" e dei suoi amici, però potrei farlo solo dopo la fine della ormai quasi ultimata tesina sulla teologia mistica da Lutero a Calvino, nel periodo della riforma, che devo discutere tra quattro settimane. Ma allora D&D è solo un fenomeno di costume?! Il gioco esiste da tantissimo tempo, perché ricordo una puntata di non so quale serie televisiva, di quando ero piccolo, in cui gli avventurieri morivano durante le prove che il master chiedeva loro di affrontare. Certo tutt'altro effetto vedere l'Osservatore, arketipo inglese, che tira un d20 (ovvero un dado con 20 facce)! Penso che oggi mi farò un altro pacco di risate commentando la scena con gli amici. La domanda nasce spontanea, ma se magari noi giochiamo ogni tanto per sentirci eroi essendo delle persone comuni, perché loro che nel film sono quanto di più vicino possa essereci in TV ai personaggi di D&D in chiave moderna, prima dello scontro finale sentono il bisogno di calarsi nei panni di giocatori di ruolo?

1 Commenti:

At 10:20 PM, Anonymous Anonimo ha scritto...

Ram Kanishu, umani.
E' iShA che vi parla. Ludovico mi ha detto di essere stringato con le parole. Quindi sarò breve: D&D è universale. E' quel pizzico di realtà che vive ogni giorno nella nostra mente. Quando vorremmo essere a casa a letto. Quando vorremmo essere fuori dal traffico dei carri in città. Allora la nostra mente vola verso le innumerevoli avventure che il fato può proporre. Uno scudo rotto ed un elmo hanno il potere di rievocare alla memoria una vita. Forse di un eroe. Forse di una donna che piange l'eroe. Ma innumerevole è la bellezza che attende colui che tramite questo gioco, varca le soglie dell'infinita possibilità divina.

(Tempo impiegato da iShAtBuL per scrivere in questo modo: 2 giorni 22 ore e 39 minuti. Ludovico nel frattempo era fuori a studiare)

 

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