21.6.05

Maturità scientifica 1996

Matematici e poeti. In un saggio pubblicato a New York nel 1947 si legge: "La matematica è generalmente considerata proprio agli antipodi della poesia eppure la matematica e la poesia sono nella più stratta parentela, perché entrambe sono il frutto dell'immaginazione. La poesia è creazione, finzione: e la matematica è stata detta da un suo ammiratore la più sublime e la più meravigliosa delle finzioni" (D.E. Smith, La poesia della matematica e altri saggi).

Quale senso ha per voi questa idea della matematica come finzione meravigliosa e sublime?

Ecco cosa mi proposero quando stavo per fare esami di maturità!!! Ieri invece il tema l'ho fatto di diritto privato, dopo troppi anni, non credete anche voi? Insomma passano gli anni e il ricordo di questo tema che svolsi ampiamente fino a prendere un voto che mi vergogno a riferire (dovrei esserne fiero!), sembrava proprio tagliato per uno come me! Ci giocai in maniera irriverente, la commissione penso si sbalordì per quanto fegato dimostrassi a scherzare durante la prima lettura delle tracce! Ora sto cercando on line i potenziali temi scelti a gennaio per i nuovi maturandi a cui va il mio in bocca al lupo!
Sappiate che alla fin fine è una emerita cavolata, non lasciatevi prendere dal panico!

1 Commenti:

At 1:40 PM, Blogger Ilaria Eugeal Tomasini ha scritto...

Anche io scelsi quel tema alla maturità e ci presi un voto altissimo, tanto che il membro interno mi telefonò a casa per raccomandarsi di fare bene gli orali visto che in italiano e matematica avevo preso 9 :)

 

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