17.4.05

Dottore!!! Dottore!!!

Seconda mattina che mi sveglio tormentato da un sogno, questa volta ho sognato Kikka, non me l'aspettavo, ho sognato i suoi capricci, i suoi musi lunghi, i suoi ricatti ei suoi pianti, ho sognato la libertà che ad molto spesso ho voluto e che adesso per me non ha un senso. Ho sognato gli sforzi di farla felice e di stupirla ho sognato delle persone che forse non c'entravano nulla, la cui considerazione, capiscolo solo adesso essere per me una cosa importante. Ho sognato il mio paesino diverso e popolato di figure (note e ignote) che mi erano più congeniali, forse rassicuranti, nella loro apparente inquietudine. Le paranoie di lei e i miei sforzi, metabolizzati da tempo, perché sono riaffiorati in questa notte di primavera? Mi sono addormentato con un grande senso di solitudine, dovuto ad un calcolo approssimativo per cui nella mia comitiva sto per restare solo e single. Se avessi sognato di sesso avrei pensato alle dozzine di episodi di SEX & THE CITY che ho visto nei giorni scorsi a causa della pessima programmazione televisiva. Ho deciso di mettere da parte la mia stagione del cuore per affrontare senza vincoli e note dolenti gli ultimi esami all'università. Non sono certo un cinico, no! Sono stato solo sovraffatto dagli eventi, con un 2004 che mi ha reso vulnerabilmente umano, non andava bene, e adesso?
Dottore! Dottore! Mi viene da urlare, ma la mia più cara amica, arroccata sotto uno sperone di Allume non mi può sentire, le mie vibrazioni non passano, e oggi pomeriggio devo fare Comunismi e Nazional-Fascismi per la materia da dare nei primi giorni della prox settimana. Lunedì devo dedicarmi al "Merito e la Frusta": «AMLETO - Signore,vogliate provvedere a che gli attori siano trattati bene. Avete inteso? Che s’abbia qui per loro ogni riguardo, perch’essi sono il succo concentrato, e le succinte cronache del tempo; sarebbe per voi meglio, dopo morto, aver un maldicevole epitaffio, che da vivo le loro male lingue.
POLONIO - Mio signore, farò che sian trattati secondo il loro merito.
AMLETO - Di più, …, assai di più! A trattar gli uomini secondo il merito, chi mai si salverà dalle frustate? Trattateli conforme al vostro onore e dignità: meno ne saran degni, tanto più merito al vostro buon cuore. Fateli entrare.»

Non penso possa bastare la mia profonda conoscenza della letteratura inglese, per venirne a capo, perché sono finito in una facoltà che si occupa di leggi e di diritti, di società politica e di disciplina, io che non ricordo nemmeno le leggi della più comune grammatica, e per parlare una delle 6 lingue contemporanee che conosco mi affido all'istinto, o come diceva la mia defunta prima insegnante d'inglese, vado ad orecchio. Fu proprio lei a svelarmi il trucco di pensare direttamente nella lingua in cui avrei dovuto esprirmermi, ero così piccolo che ci riuscì, e continuai a riuscirci nelle altre lingue che man mano appresi velocemente, e con pochissimo impegno. La domanda nasce spontanea, perché dopo molto tempo la notte precedente a quella passata ho sognato in lingua invece che nel nostro comune idioma? Perché?! Perché anche nel sogno di questa notte, c'erano degli stranieri che si facevano tradurre da un amico le frasi in dialetto nella loro lingua americanissima, quando ero invece difronte la casa di un tedesco?
Lo so che adesso penserete qualche cosa di brutto, ma devo palesare questo mio stato confusionale, perché inverandolo in un testo scritto forse posso esorcizzarlo e fare 130 pagine in un pomeriggio, tra l'andirivieni di persone che animerà questo piccolo ritrovo sul trentottesimo parallelo nord.

2 Commenti:

At 1:53 PM, Anonymous Anonimo ha scritto...

Posso contestarti la frase secondo la quale la libertà possa non avere senso? E’ un’inguria troppo grande.
La mia attività onirica è sempre stata molto intensa; un tempo, al risveglio, annotavo il sogno e, dopo, mi ri-sdraiavo, ma sul lettino di Lacan.
Rifletto sulle parole di Amleto e su un eventuale epitaffio che possa in qualche ricordarmi. Alle maldicenze è meglio non prestare orecchio.
Argomento molto interessante quello dei comunismi e dei nazional-fascismi, come ne sei venuto fuori?

 
At 10:13 AM, Blogger TBO ha scritto...

Beh è un momento un poco particolare, credimi, la libertà non è intesa in senso enerale, ma nel senso di "singletudine", momento topico in cui magari si ha la necessità di una coccola o di un consiglio dell'amica che mi siede di difronte in questa biblioteca dell'istituto giuridico della mia facoltà. Oggi dovevo avere l'esame: ancora i naz-fasc non sono riusciti a farli perché ho provato a dare una lettura veloce ad un libro che tratta delle leggi inglesi sui poveri e l'assistenzialistmo nel diciassettesimo e diciottesimo secolo...
L'esame slitta, che fortuna, ora dovrei mettermi a studiare, ma mi manca un treno per tornare a casa, devo aspettare almeno un'ora e mezza, poi potrò tornare nel silenzio del mio studio sul trentottesimo parallelo per riprendere dove ho lasciato.

 

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