3.11.04

Il Mare d'Inverno









Il mare d'inverno è come un film in bianco e nero visto alla TV, è
verso l'interno una nuvola dal cielo che si butta giù... Oggi per
sovrammercato non potevo aggiungere alla lista del mio lettore di mp3
anche questa canzone. Le onde sbattono con forza sulla strada sotto il
mio balcone, il vento sibila da sud e da est, mi trovo davanti un muro
di grigio che passa per le sfumature del blu intenso e dell'azzurro acqua.
La spuma del mare bianca raccoglie pezzi di un passato ancora troppo vicino,
e non so volare "senza ali e senza rete". Passano i giorni,
sento GG che mi rimprovera perché non riesco a toccare libro, come
posso darle torto? Passa molta musica, non troppo nuova, come sempre,
ma ci sono sempre gli stessi refrain. Sono degli agguati ai miei nervi
quelli che la disperaione di GG mi fa. Non posso darle nemmeno torto,
ma non trovo la forza per uscirne oggi. Penso che ieri era estate, ma
non è una cosa poetica, ieri era proprio estae, domenica si era
andati anche al mare, oggi è solo mercoledì e tutto è
cambiato, il mare d'inverno non è solo dentro di me, ma batte forte
sotto il balcone. E non c'è Romeo, non c'è Giulietta, che
se fossi stato a Verona, forse sarebbe stato più facile, forse
non sarebbe cambiato nulla, chi può dirlo?! Oggi non riesco a guardare
lo schermo, stranamente guardo le mie dita che picchiettano sui tasti,
sento nell'aria dello studio l'insofferenza per quello che sto facendo
e per quello che non sto facendo, e forse solo per la mia stessa essenza
di stupido 27enne che non riesce a realizzare quello che gli altri vorrebbero.
Mi viene in testa la discussione fatta dopo la lezione di diritto privato
comparato con dei "colleghi" già laureati in cerca di
lavoro, che si lamentano della disoccupazione e mi chiedevano come mai
non avessi deciso di finire prima il mio corso di studi, completandoli
o abbandonandoli, per dedicarmi alla vita che loro non hanno fatto e che
non sanno quando intraprenderanno. Il Lavoro. Forse perché io amo,
perché soffro, perché il corso della mia vita è segnato
qua e la da qualche rapida, da qualche ansa, ma non so ancora quanto è
distante il mare aperto, so che il fiume che avevo incrociato non confluisce
più, nel mio letto, forse troppo stretto per tutti e due. Sono
solo, scorro, vorrei che non mi saricassero dentro tutte le schifezze
che mi insudiciano, invece mi sento sporco e solo verso un mare che non
so nemmeno se esiste. Il mare d'inverno è un concetto che il pensiero
non considera, è poco moderno, è qualcosa che nessuno mai
desidera. Ed io non riesco nemmeno a parlare con me...

1 Commenti:

At 2:10 PM, Anonymous Anonimo ha scritto...

Il mare d'inverno é il solo mare che piace a me, deserto di cose e persone, senza l'odore di piz buin, senza cellulari che squillano, senza ombrelloni. Senza.
Non mi sembri così stupido, ve ne fossero ventisettenni come te. Non te lo dico solo nel tentativo di rendere il tuo umore meno tenebroso. Parola di spleenata.
(http://adventure.blog.excite.it)

 

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