8.12.04

Come affrontare la musica oggi: ho le casse spente.


»Tempo fa, ho fatto un sogno, forse turbato dalla morte della Mitica Giuni Russo:Nel Coro Riconoscevo le due grandi voci del Sud una che combratteva contro il dolore mortale che tutti gli uomini che ha amato le hanno inflitto; l'altra sconfitta dal malanno ma non dal male con l'effige del carmelo sul petto non ha smesso per indirizzare a Dio i suoi acuti da gabbiana che la nostra comune terra del sole non ha saputo mai ascoltare; queste voci erano accompagnate dalla tromba di un grande angelo nero, che in attesa del giorno del giudizio esercitandosi tanto aveva un anello calloso sulle labbra e una voce ta subwoofer sfondato. A fare da contro canto due voci vibranti che sfidavano le precedenti, con quelle note così alte sulle parole Amore e Libertà che l'autore ha messo proprio perché nessuno spirito infimo potesse raggiungere. Ambedue con nasi particolari, lei magrissima con gli occhi di una casta diva, lui con l'impeto di una regina bellicosa. «

Questa mattina ho lasciato questo post su un blog che ho letto per la prima volta, ma la musica questa mattina è bandita dal mio studio, non so perché GG mentre fa le pulizie di Casa canticchia "e non ci lasceremo mai!", ma oggi sono nervosissimo, io che amo la musica come la stessa vita sono innervosito dalla cosa che più amo. Forse perché ieri dovevo essere alla Storica prima della Scala invece che nel miolettino tutto da solo, forse perché il mio onore di Tenore Verdiano, di Barone, di Masculo è sempre più vilipeso dai comportamenti poco cortesi che il mondo in genere (e generalizzo per non scagliarmi troppo contro qualcuno in particolare).