14.9.04

Ciao Giuni!


 

Si è spenta la scorsa notte una delle voci più belle e vibranti del panorama artistico italiano, la ricordano tutti per "Un'estate al mare" successone-tormentone del 1982, io ero piccolo, ma questa canzone credo di averla canticchiata ogni estate della mia vita.
Non posso dimenticare certo quella voce cristallina che accompagna Franco Battiato in diversi pezzi o che cante l'Ave Maria o antichi canti carmelitani in cui lei vede la ricerca di Dio che l'uomo incontra nell'Amore. E chi si ricorda la spregiudicatissima "Adrenalina" cantata con Rettore? Poi Sanremo, lei che prende in giro il male che la devasta dentro e fuori, e allora cuffie di paillette e infine un tatoo mirabolante sul cranio completamente calvo. Basta ascoltare "Un estate al mare" attentamente e quello che sembra il verso dei gabbiani si scopre essere un suo acuto altissimo, come il candido volo di un gabbiano che va a posarsi su di una palma al centro di Palermo. Ci pensavo diversi anni fa mentre pioveva e scappando andai a ficcarmi in una delle garitte fuori dalla Presidenza della Regione, per strada avevo visto un gabbiano che aveva cercato riparo non distante. La voce di Giuni modellata dall'avanguardia di Franco Battiato e dall'elettronica, una cosa spettacolare, come in Morirò d'Amore, ascolto anche in questo momento le sue canzoni più belle, quelle che sono riuscito a trovare, quando ad interessarci a questo fenomeno eravamo ben pochi, è certo che da domani on line si troveranno cose impossibili da trovare fino a ieri...
Forse, troppo curata la sua voce, non era pop, non era fatta per Sanremo, lo studio della lirica, dei canti corali, della preghiera, e poi la chiamata. Parlavo con Yomo al telefono e pensavamo che certamente in Paradiso oggi c'è una voce bellissima tra troni e dominazioni che intona inni al Signore, è quella di Giuni.